Di più
Ieri e oggi confondo un po'.
Poi domani ci penserò.
Ed ha voce lo spirito
che ora tace, non canta più.
E allora via...
Andare via,
partire un anno,
viaggiare ma
sentirselo e
bruciare fino
le ossa e dentro.
La nostalgia
che soffia verso est
se sono giù.
Cullare e
farsi portare e
dirsi: "Va bene" e che
infondo, sai,
lo sento, questo mondo
non è poi tremendo
e ne vorrò
di più, di più, di più, di più...
Perché, a volte, ammettere
che sei tale e quale a me,
non è tanto tremendo, sai?
Tu che vivi sempre coi tuoi
timori di
normalità.
Che tanto il mondo
non cambierà,
lo so anch'io,
e finché puoi,
tu spacca tutto,
stupisci chi non crede...
Non crede in te.
Cullare e
farsi portare e
dirsi: «Va bene» e che
infondo, sai,
lo sento, questo mondo
non è poi tremendo
e ne vorrò
di più, di più, di più, di più...
Di più, di più, di più, di più!
Provare a
dimenticare che
va sempre male e che
siamo nei guai.
Che il mondo è malridotto,
l'han già detto. Tu...
Tu prendine di più.
Di più, di più, di più, di più...
Di più, di più, di più, (di più!) di più...
(Di più!) di più, (di più!) di più, (di più!) di più, (oh no!) di più...
Di più...
Di più! Di più! Di più! Di più! Di più! (Di più) di più (di più, di più, di più)...
Di-di-di-di-di-di-di più.