La mia vecchiaia
Quando io vivrò
la mia vecchiaia abbandonata a me,
mi scalderò pensando a te nel mio tramonto.
Ti ritroverò,
magari ubriaco e perso in una via,
e chiederò agli occhi miei l'ultima lacrima.
Poi la voce mia
in un inverno freddo sentirai,
ti chiederà perché non sei tornato più.
E barcollerai
dicendo che tu non hai chiesto mai
di voler vivere.
Vecchio pazzo mio,
se sarai solo almeno come me,
ti aiuterai pensando a noi
per non crollare.
Se memoria avrai,
dai tempi lieti non ti staccherai
e ti berrai un bicchiere in più
alla salute mia.
Poi ritornerai,
la solitudine ti spingerà
e il tuo bastone impazzirà
fra i piedi tuoi.
Sì, ci sarò io
a dirti: «Vecchio, non fermarti lì,
vieni a morire qui».