La follia
Ormai non sento più
la voce sua da vile incantatore.
Ha fatto il tempo suo,
non morde più, non può più farmi male.
Del fuoco che mi incendiò
non ho più paura.
Non brucia, ora no,
non fa paura.
Fino a un minuto fa
è stato lui il mio carceriere.
Io mi inchinavo a lui,
servivo in lui il dio del suo volere.
Il ghiaccio degli occhi suoi
mi taglia ancora.
Adesso io, però,
non ho paura.
Pensare che un giorno
vivevo l'inferno
amaro, feroce,
ma ero felice.
Io restavo lì,
con lui, e fu così
che nacque dentro me
la follia.
Adesso è steso lì,
accanto a me, ma non mi fa tremare.
Il mio pugnale è lì,
piantato lì, al centro del suo cuore.
Vedete, la mano mia
lo stringe ancora.
Venite, non scappo via,
non ho paura.
Venite, venite!
Non ho paura.
Venite, non scappo via.
Non ho paura.
Non ho paura!…