Emozioni/Ancora tu/Sì, viaggiare/I giardini di marzo
Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volare.
E sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare
un sottile dispiacere.
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a dormire.
Domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore,
come la neve non fa rumore.
E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere
se poi è tanto difficile morire.
E stringere le mani per fermare qualcosa che
è dentro me, ma nella mente tua non c'è.
Capire tu non puoi.
Tu chiamale, se vuoi,
emozioni.
Ancora tu; non mi sorprende, lo sai…
Ancora tu; ma non dovevamo vederci più?
Sei ancora tu purtroppo l'unico,
ancora tu l'incorreggibile.
Ma lasciarti non è possibile.
Lasciarti non è possibile.
Lasciarti non è possibile.
No, lasciarti non è possibile.
Lasciarti non è possibile.
No, lasciarti non è possibile! (×3)
Sì, viaggiare, evitando le buche più dure,
senza per questo cadere nelle tue paure.
Gentilmente, senza strappi al motore.
(×2):
E tornare a viaggiare,
e di notte con i fari illuminare
chiaramente la strada per saper dove andare,
gentilmente, gentilmente, gentilmente.
Il carretto passava e quell'uomo gridava «Gelati!»
Al ventuno del mese i nostri soldi erano già finiti.
Io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti.
Il più bello era nero e coi fiori non ancora appassiti.
All'uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri.
Io restavo a guardarli, cercando il coraggio per imitarli;
poi, sconfitta, tornavo a giocar con la mente e i suoi tarli
e la sera, al telefono, tu mi chiedevi: «Perché non parli?»
Che anno è? Che giorno è?
Questo è il tempo di vivere con te!
Le mie mani, come vedi, non tremano più
e ho nell'anima… in fondo all'anima
cieli immensi e immenso amore…
E poi ancora, ancora amore, amor per te!
Fiumi azzurri e colline e praterie
dove corrono, dolcissime, le mie malinconie.
L'universo trova spazio dentro me,
ma il coraggio di vivere, quello ancora non c'è…